da “La Voce del Popolo” di Fiume
di Mariangela Pizziolo
Il Consolato generale d’Italia a Capodistria ha celebrato la ricorrenza del 2 giugno. Rilevato il ruolo delle minoranze come costruttrici di ponti e relazioni
Con una cerimonia solenne tenutasi presso l’ex magazzino del sale “Monfort” di Portorose, il Consolato generale d’Italia a Capodistria ha celebrato la 78° Festa nazionale della Repubblica. Il numeroso pubblico ha voluto ricordare la vittoria referendaria del 2 giugno 1946, con la quale gli elettori e le elettrici bocciarono la Monarchia a favore della Repubblica. La celebrazione a Portorose è stata anche un importante momento di unione e condivisione tra Italia e Slovenia, evidenziando i legami sociali e culturali che i due Paesi detengono storicamente e riscrivono di anno in anno. La serata è iniziata ufficialmente con l’esecuzione degli inni nazionali italiano e sloveno e dell’inno europeo, a cui è seguito il discorso del console generale d’Italia a Capodistria, Giovanni Coviello. Dopo aver salutato gli ospiti, i rappresentanti delle istituzioni e le autorità, Coviello ha ringraziato i vertici del Comune e della CNI di Pirano e l’Università Popolare di Trieste per la collaborazione nell’organizzazione dell’evento. “È un onore e una gioia festeggiare la più importante ricorrenza istituzionale del nostro Paese. Il 2 giugno rappresenta il momento celebrativo della nascita della Repubblica, i cui principi sono custoditi nella Costituzione repubblicana, figlia del riscatto dalle tragiche esperienze della dittatura e della Seconda guerra mondiale”, ha rilevato il console generale, aggiungendo che “il principio fondamentale che ripudia la guerra è attualissimo e profondamente sentito, specialmente ora con il conflitto in Ucraina e la situazione in Medio Oriente che vanno brutalmente in direzione opposta”.
Difesa della pace
Coviello ha evidenziato come, dal 1946, l’Italia abbia imboccato con determinazione la strada del multilateralismo, lavorando intensamente al consolidamento della collettività internazionale e all’integrazione europea, con la consapevolezza dell’interdipendenza dei destini dei popoli. Il rispetto reciproco, la difesa della pace e la tutela dei diritti umani sono elementi fondamentali per affrontare i problemi globali come i cambiamenti climatici, la tutela del diritto universale alla salute e la gestione dei flussi migratori. L’idea di un bene comune, superiore agli interessi particolari di ciascun Paese, continua a rafforzare la partecipazione all’Unione europea, che non vuole sostituirsi, ma anzi arricchire le identità nazionali. Il console generale, riconoscendo la fragilità e la delicatezza di questo momento storico, ritiene che proprio ora si possano riscoprire l’amicizia profonda e i valori che hanno sempre nutrito i rapporti tra gli Stati europei, rendendoli forti e fraterni. Tra questi, ovviamente, Italia e Slovenia. L’assegnazione del titolo di Capitale della Cultura europea per il 2025 a Nova Gorica e Gorizia rappresenta il simbolo di un percorso virtuoso, che combina la condanna di tutti i regimi totalitari al rafforzamento dei principi comuni e condivisi. “Qui, sul Litorale sloveno”, ha aggiunto, “contiamo sulla presenza di una Comunità Nazionale Italiana autoctona e storicamente radicata. Persone che si sono prodigate, e si prodigano, per migliorare e costruire un futuro sicuro e felice per loro stesse, per le loro famiglie e per la comunità con cui condividono la vita e gli affetti, le opere e il pensiero”.
Commosso omaggio a Battelli
Video Krsto Babić
Un omaggio commosso e spontaneo è stato rivolto al compianto onorevole Roberto Battelli, deputato italiano al Parlamento sloveno dal 1992 al 2018, scomparso questo aprile. Coviello ha sottolineato l’impegno che ha dedicato alla tutela dei diritti della CNI e il suo ruolo fondamentale nei processi di riforma politica della Slovenia.
Durante la serata è intervenuto anche l’ambasciatore d’Italia a Lubiana, Giuseppe Cavagna. Unendosi al ricordo dell’onorevole Battelli, ha voluto anche ringraziare il lavoro del Consolato generale. Cavagna ha sottolineato come la Festa della Repubblica sia un giorno di importanza assoluta per tutti gli italiani e per tutte le donne, poiché per la prima volta le italiane ebbero accesso al voto. “La Comunità Nazionale Italiana, di cui vedo qui tanti esponenti, è un prezioso fattore di arricchimento, prodigo di vantaggi per la Slovenia e per l’Italia”, ha aggiunto. “Una comunità intessuta di persone dotate di grande e generosa capacità di impegno e di lavoro, con radici antiche e solide e al contempo aperta alla contemporaneità”. Ha affermato che la CNI è essenziale per le relazioni bilaterali in cui si afferma, insieme alla Comunità slovena in Italia, come costruttrice di ponti e relazioni.
La serata è proseguita con un concerto intitolato “The Five Elements”, un’esibizione del maestro Alessandro Quarta, accompagnato da Giuseppe Magagnino al pianoforte e dai Solisti Filarmonici Italiani con Federico Guglielmo. Il concerto prende ispirazione dalla fisica aristotelica che, agli elementi costituenti di Aria, Terra, Fuoco, Acqua, ne aggiunge un quinto: l’Etere, la quintessenza. Gli elementi sono fuori e dentro all’uomo, lo circondano e lo compongono in uno stretto e simbiotico rapporto tra natura, scienza e musica. La performance, caratterizzata dalla fusione tra virtuosismo e passione, tra classico e moderno, ha celebrato la cultura, l’arte e la musica in un contesto di festa nazionale e di amicizia e collaborazione internazionale.