da “La Voce del Popolo” di Fiume
di Helena Labus Bačić
Jerko Gudac si è presentato al Concorso con una serie di fotografie in bianco e nero intitolata «Danza con pecora nera»
La fotografia è una passione per Jerko Gudac, regolare partecipante al Concorso d’Arte e di cultura “Istria Nobilissima” e membro della Comunità degli Italiani di Laurana che, dopo aver lavorato fino al pensionamento come tecnico forestale, continua a cogliere la bellezza del bosco e della natura con la sua macchina fotografica. Gudac si è imposto all’ultima edizione del Concorso nella Categoria Arti visive, Sezione Fotografia, ottenendo il Premio Romolo Venucci per la serie di fotografie intitolata “Danza con pecora nera”, con la motivazione: “Resa del movimento grazie alla scomposizione di alcune parti e a effetti di solarizzazione”. In un breve colloquio con il simpatico e sempre allegro interlocutore, abbiamo parlato dell’amore per la foresta e il mare e degli altri soggetti che lo attirano nel campo della fotografia.
Fotografo per diletto
“Iniziai a occuparmi per diletto di fotografia già all’epoca della Scuola forestale, in quanto nella scuola elementare avevo appreso qualche nozione di questa disciplina – ci ha riferito Gudac –. Trascorrendo tantissimo tempo nei boschi grazie alla mia professione, indirizzai la mia attenzione verso la natura e al mare, il che è naturale essendo io abbaziano. Un altro soggetto di cui mi occupo sono anche i vari gruppi di scampanatori del nostro territorio. Il ciclo di fotografie con le quali mi sono presentato all’ultima edizione di ‘Istria Nobilissima’ e grazie al quale ho vinto un altro primo premio (l’ultimo risale al 2019, nda) si intitola ‘Danza con pecora nera’ ed è nato durante l’esibizione di un gruppo di ballerini e ballerine sul molo di Laurana. Lo spettacolo si intitolava appunto ‘Danza con pecora nera’. Ho messo insieme una serie di sei fotografie in bianco e nero, mentre in ciascuno scatto l’accento è posto sul movimento delle coppie e dei danzatori. Questo effetto l’ho ottenuto utilizzando la tecnica della lunga esposizione.
Vorrei inoltre puntualizzare che è sempre un grande piacere venire premiati e finora ho già ottenuto alcune menzioni onorevoli e un primo premio a ‘Istria Nobilissima’, mentre l’anno scorso ho ricevuto un riconoscimento speciale per una serie di scatti a colori del Tunnel fiumano. La cerimonia di premiazione è sempre un bell’evento, in quanto ci si ritrova e ci si diverte insieme, abbiamo l’opportunità di congratularci tra di noi e di scambiare qualche chiacchiera. La maggior parte di noi si conosce ormai da anni, per cui sono sempre felice di partecipare alla cerimonia. Ritengo che il Concorso sia molto importante”.
Ha detto che i soggetti che più la interessano sono la natura e le tradizioni locali. Ha fotografato quest’anno qualche evento carnascialesco?
“Ho seguito la sfilata degli ‘zvončari’ a Mattuglie e gli scampanatori di Rukavac e di Zvoneća. Finora sono stato premiato diverse volte per queste serie di fotografie. Amo molto questo soggetto perché gli ‘zvončari’ di Rukavac sono coloratissimi e si prestano a fotografie molto pittoresche”.
Oltre a occuparsi di fotografia, si dedica anche alla costruzione dei cosiddetti «karići», ovvero dei carretti con cuscinetti a sfera in miniatura.
“Ogni anno ne costruisco dei nuovi su un tema diverso. Nel mio bar abbaziano preferito ne sono già esposti 22 e ogni anno vi espongo uno nuovo. Sono quindi 22 anni che mi dedico a questo hobby. Come sappiamo, la ‘Balinjerada’, ovvero la gara sui carretti con cuscinetti a sfera, è stata ideata dal mio vicino Duško Jeličić-Dule e quest’anno la manifestazione è giunta alla sua 42esima edizione. Di solito, dopo che una gara si conclude, è necessario smantellare il carretto e l’anno successivo ricostruirlo, mentre a me dispiaceva averli soltanto sulle fotografie, per cui decisi di realizzarli in miniatura.
In un’occasione, Duško aveva visto i miei carretti in miniatura e mi aveva proposto di mostrarli in pubblico. I miei vicini e amici che partecipano alla ‘Balinjerada’ venivano a chiedermi di costruire i modellini anche per loro basandomi sulle foto delle edizioni passate della manifestazione. Così iniziai a occuparmi di questo hobby e ad allestire mostre di questi modellini di carretti. Quest’anno, il tema dei carretti sono le ‘belle case di Abbazia’. Ovviamente, si tratta di un titolo ironico, in quanto si tratta dei palazzi mastodontici che hanno invaso la Perla del Quarnero negli ultimi anni e che ne rovinano l’antico fascino. Negli anni scorsi il tema dei miei carretti sono state le cosiddette ‘grče’, ovvero i nodi nei tronchi degli alberi, ma anche il mio bar preferito in miniatura, con i tavolini e le sedie, e tanti altri. Per poter costruire un modellino è necessario innanzitutto trovare un tema attuale, dopodiché bisogna andare alla ricerca del materiale. Nel mio lavoro faccio uso di materiale riciclato, in primo luogo di legno, al che si passa alla costruzione. Per costruire è necessario avere delle conoscenze di falegnameria e qui mi avvalgo dell’aiuto di mio cognato. Il più piccolo carretto che io abbia mai costruito è di dimensioni 3×2 centimetri”.
Va ogni giorno nel bosco?
“Ci vado quasi ogni giorno perché adoro la natura, il mare e non potrei mai vivere in nessun altro posto. Abbazia e il suo circondario sono unici perché il mare è a mezz’ora dalla montagna e viceversa”.