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da “Il Piccolo” di Trieste

di Nadia Pastorcich

Domani al Bobbio la commedia diretta da Guidi

L’attore: “Volevo farlo da molto tempo”

Attimi divertenti e teneri in una commedia che racconta con ironia e leggerezza le turbolenze e le emozioni di un padre alle prese con uno dei momenti più importanti nella vita di una figlia.

Va in scena domani, alle 20.30, al Teatro Bobbio, “Il padre della sposa” (di Caroline Francke), regia di Gianluca Guidi con Gianfranco Jannuzzo (padre e marito), Emy Bergamo (moglie), Alessandra Ferrara (figlia), Franco Mirabella e Veronica Rega (consuoceri), Daniele Gatti (il loro figlio), Fabio Ferrari (Boris). Lo spettacolo resta in scena fino a domenica 15 dicembre.

Guidi firma sia la regia che le musiche dello spettacolo. Com’è come regista?

“E’ un gran lavoratore pieno di idee – spiega Jannuzzo -. Ha curato molto la regia sia per quanto riguarda le indicazioni agli attori che per la parte tecnica. Le musiche sono molto belle e orecchiabili, il pubblico qualche volta esce fischiettando i suoi motivi”.

Come mai ha scelto di portare in scena questa commedia?

“Era una cosa che volevo fare da tanto tempo. Il produttore Francesco Bellomo lo ha reso possibile. Era da un po’ che non leggevo una commedia ridendo sul testo. Mi era successo solo con “Se devi dire una bugia dilla grossa”. Anche in questo caso ci sono tanti momenti simpatici. Questa commedia non si vedeva da tempo in teatro qui in Italia. Esistono due film de “Il padre della sposa”: uno con Spencer Tracy e Liz Taylor e l’altro con Steve Martin e Diane Keaton”.

Com’è il suo personaggio?

“E’ molto inglese”, elegante, sta bene economicamente, ha una moglie di cui è innamorato e adora la figlia. Questa figlia va a fare un master negli Stati Uniti e la prima cosa che dice quando torna a casa è che si vuole sposare con un ragazzo italiano che ha conosciuto. Il padre perde la testa: lui che fino a quel momento era stato impeccabile, inizia a dire parolacce, alza la voce. Sua figlia è la sua creatura da proteggere”.

Lei che ha delle sorelle, suo padre come ha vissuto questo passo importante?

“Quando mio papà si trovò ad affrontare questo “problema” con le sue figlie fu un piccolo trauma. Voi donne siete brave a mediare, a rendere questo momento un passaggio naturale dell’affacciarsi alla vita. Per l’uomo, invece, è un trauma e così lo è anche per il mio personaggio. Accanto a questo, nella commedia, ci sono anche delle situazioni simpatiche come quando arriva Boris, uno scatenato wedding planner che fa spendere un sacco di soldi. Il momento più toccante però è quando la figlia se ne va e il nido resta vuoto”.

Storie scritte anni fa che rimangono attuali …

“Per questo mi è piaciuta l’idea ed è una sfida come sempre perché non sai mai se piacerà o meno al pubblico. Credo però che tutti gli spettatori si possano identificare o perché l’hanno provato o lo proveranno”.

Ogni tanto bisognerebbe regalarsi dei sorrisi, soprattutto in periodi difficili …

“Esatto. Il tema di questa commedia è bello e serio, però viene affrontato con leggerezza come quando i genitori vanno a trovare i consuoceri che sono dei pazzi scatenati, dei parvenu che non sanno nemmeno come ci si comporti, parlano sbagliando. Il regista è stato bravo a fare in modo che questa scena diventasse surreale”.

Trovare un momento di serenità fa bene all’anima.

“Fa bene al cuore”.