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da “La Voce del Popolo” di Fiume

“Dantedì”, una giornata celebrativa organizzata con il patrocinio dell’UpT per sottolineare l’importanza del lascito letterario di Dante fuori dai confini d’Italia

Si è svolta alla Villa de Claricini Dornpacher di Bottenicco di Moimacco la giornata celebrativa dedicata al Sommo Poeta, “Dantedì”, con il patrocinio dell’Università popolare di Trieste.

Il presidente della Fondazione, Oldino Cernoia – come si apprende da un comunicato stampa – ha introdotto i relatori della serata, lo scrittore e farmacista, dott. Franco Fornasaro e il presidente dell’Ente triestino, dott. Emilio Fatovic.

Tema dell’incontro “Notule dantesche riferite all’Adriatico orientale”. Si tratta di un percorso culturale inerente la sponda balcanico-adriatica, inteso a focalizzare alcuni lasciti della vicenda umana e letteraria del Sommo Poeta. La tematica, sostenuta dall’Università Popolare di Trieste nell’anno di manifestazioni per Dante ‘700, sotto l’egida della Presidenza della Repubblica Italiana con gli interventi finanziari del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale della Repubblica Italiana e della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, ha già sollevato curiosità, discussioni e riflessioni, in presentazioni svolte durante la Settimana della Cultura Italiana fuori dai confini del Belpaese, rispettivamente in Slovenia, Croazia e Montenegro.

Affrontati tre itinerari

Obiettivo del contributo del dott. Fornasaro è stato quello di focalizzare alcuni percorsi danteschi, proponendo dei punti di riflessione atti a mettere in luce dei contesti almeno per l’aspetto particolare e poco considerati, per non dire conosciuti solo e soltanto dagli addetti ai lavori ufficiali e accademici.

Fornasaro ha pensato di suddividere la tematica in questione lungo tre filoni di indagine, o tre itinerari, in cui l’aura e l’influenza del Sommo Poeta toscano, ancor oggi, possa essere non solo individuabile, ma anche puntualmente inserita nella storia dell’area dei Balcani Occidentali considerata.

Più precisamente, uno sguardo alla presenza di Dante e frequentazione nel contesto Adriatico orientale, più o meno documentata, leggendaria ed effettiva; l’importanza del suo lascito letterario e dell’influsso culturale, in alcune opere di autori aventi ovviamente la matrice slava, assai composita, considerando le variabili geo-etniche in gioco; il richiamo ai risvolti nazionalistici che hanno segnato, nel bene e nel male, sia il romanticismo irredentistico italiano e italofono nei secoli XIX e XX da una parte e sia dall’altra, il contraltare slavo contrapposto, nato più o meno nella stesso periodo, a partire dal movimento illirico in poi.

Elementi della nostra identità

Ecco allora che le precedenti conferenze in Slovenia, Croazia e Montenegro, dal titolo “Elementi dell’Adriatico Orientale tratti dalla vita di Dante” e la conferenza su “Notule Dantesche riferite all’Adriatico Orientale” dello scrittore Fornasaro, fanno capire quanto l’opera di Dante (si cita l’autore) “abbia colto la bellezza della vita, abbia mostrato come la sua forza morale sia stata connessa con l’affermazione della libertà di giudizio e con la fede professata, accettando anche l’esilio e di fatto non ha potuto non lasciare delle tracce e dei lasciti anche lungo l’altra geografia adriatica, quella della parte balcanica, caratterizzata da una commistione multietnica infinita e impressionante per le sfaccettature culturali diverse”, dove la lingua e la cultura italiane e le Comunità Nazionali degli Italiani necessitano di essere aiutate dall’esterno da supporti culturali e da quelli economici, sia in ambito di bilateralità che in quello dell’Unione Europea, che coinvolgono la stessa minoranza in un circuito partecipativo ed inclusivo. In tutta l’opera del Fornasaro, si ritrovano elementi di inclusione, non certo di divisione, che riaffermano comunque la nostra identità di lingua e cultura Italiane. Il presidente Emilio Fatovic, ha messo in rilievo il percorso di valorizzazione culturale che l’Università popolare di Trieste svolge e rende possibile sin dalla sua fondazione nel lontano 1899 e non poteva non vederla partecipe alle celebrazioni del VII centenario della morte di Dante.

L’Università popolare di Trieste, da più di 120 anni appassiona e coinvolge, attraverso le sue molteplici attività, i cittadini al di qua e al di là del confine, nell’ambito della tutela e della promozione della lingua e cultura italiana.

La meritoria conferenza realizzata dalla Fondazione de Claricini, è uno di quegli eventi che indubbiamente contamina di lingua e cultura italiana il territorio dei Balcani e realizza percorsi di cultura, che si traducono in diplomazia.