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da “La Voce del Popolo” di Fiume

L’Unione delle Comunità Italiane del Montenegro ha organizzato una serie di eventi culturali a Cattaro e a Cettigne

Dal 5 all’8 settembre scorso, l’Unione delle Comunità Italiane del Montenegro ha organizzato una serie di eventi a Cattaro e Cettigne, nell’ambito del progetto “Programma di promozione del patrimonio artistico, culturale e linguistico italiano in Montenegro”, finanziato con i fondi della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Legge 16/2014 art.27/bis e realizzato in collaborazione con l’Università Popolare di Trieste.

Il programma degli eventi è stato inaugurato venerdì 5 settembre, nella sala concerti del Santo Spirito di Cattaro, con lo spettacolo musico-teatrale organizzato dall’Unione delle Comunità Italiane del Montenegro e patrocinato dall’UPT, con il contributo del governo italiano. Durante la serata si sono esibiti il coro cittadino del Centro Culturale “Nikola Djurković”, il coro della CI “Fulvio Tomizza” di Umago, il gruppo canoro a cappella (“klapa”) Gašler, la filodrammatica della CI di Umago con lo spettacolo “Un’istriano a New York”.

Ai presenti si sono rivolti il presidente della Comunità degli Italiani del Montenegro, Aleksandar Dender, il vicepresidente dell’UPT, Paolo Rovis, e infine il già presidente della CI di Umago, Pino Degrassi. Tutti gli intervenuti hanno voluto ricordare l’importanza della salvaguardia della cultura e della tradizione italiana sul territorio come scopo principale dell’esistenza delle comunità italiane stesse.

“L’Adriatico non ha confine”

Il 6 settembre, alla Galleria del Museo Navale di Cattaro è stata inaugurata la mostra del maestro gradese Gianni Maran, dedicata al grande poeta Biagio Marin, dal titolo “Semo una carne sola”. L’esposizione del pittore approda a Cattaro dalla sua Grado, luogo dove nasce artisticamente. Gianni Maran ha espresso il suo sincero piacere di poter salutare il pubblico, anche se in maniera virtuale: “l’Adriatico non ha confine, e noi come abitanti dell’Adriatico non abbiamo mai avuto confini, siamo uomini di mare, siamo abitanti di questo pianeta, ma soprattutto siamo legati alle nostre tradizioni”.

Il vicepresidente dell’UPT, Paolo Rovis ha ribadito che appunto Cattaro è una città con fortissima presenza italiana, dove la Regione Friuli Venezia Giulia promuove già da anni questi momenti culturali. Il segretario generale, Fabrizio Somma, ha sottolineato che questo omaggio a Biagio Marin rappresenta la conclusione di un trittico, unito a tutte le altre importanti manifestazioni realizzate in questi ultimi anni dalla Comunità Nazionale Autoctona Italiana in Montenegro.

La comunicazione tra le due sponde attraverso le “storiche vele veneziane” di Jannis Kounellis, la condivisione attraverso il “Mediterraneo di Specchi” con le sedie di tutti i popoli del grande Michelangelo Pistoletto e ora la poesia “Semo una carne sola” di Biagio Marin, che conclude quello che era il messaggio che si voleva dare per una comunità, che nel 2017 ha avuto l’importante riconoscimento di Comunità Nazionale Autoctona Italiana dal Governo Montenegrino.

Importanti i corsi d’italiano

L’inaugurazione ha visto la partecipazione di numerose autorità, tra le quali la direttrice del Museo navale del Montenegro, Maja Uskoković, la dirigente dell’Istituto per l’Istruzione, Raba Hodzic e la direttrice della Direzione per l’Istruzione superiore presso il Ministero dell’Istruzione, delle Scienze e delle Innovazioni, Dragana Ćetković.

La mostra sarà aperta al pubblico fino al 18 settembre prossimo.

Nella serata del 6 settembre, si è svolta nel Convento di San Nikola a Perzagno la conferenza dedicata al ventennale dalla fondazione della Comunità degli Italiani del Montenegro. Il presidente Dender ha salutato gli ospiti ribadendo l’importanza che la CI ha avuto sul territorio montenegrino in questi anni, ricordando tutte le attività svolte, soprattutto i corsi di lingua italiana che hanno fatto sì che l’italiano sia diventata la seconda lingua più parlata in Montenegro. Il senatore della Repubblica Italiana, l’on. Roberto Menia, vicepresidente della Commissione Esteri e Difesa del Senato italiano, ha partecipato in video-conferenza, salutando i presenti e augurando un futuro ancora più proficuo.

Sono poi intervenuti il vicepresidente dell’UPT, Paolo Rovis, che ha portato anche i saluti del presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, il presidente dell’Unione degli Istriani, Massimiliano Lacota, il console generale d’Italia a Capodistria, Giovanni Coviello, il deputato per la minoranza italiana presso il Parlamento sloveno, on. Felice Žiža, il prorettore dell’Università della Basilicata prof. Michele Greco, il presidente della Comunità degli Italiani di Serbia, Dejan Dučić, la presidente della Comunità degli Italiani di Albona, Daniela Mohorović, e il segretario generale dell’UPT, Fabrizio Somma, che ha tracciato il percorso che dalla fine degli anni ’90 ha portato alla costituzione della Comunità degli Italiani in Montenegro nel 2004, ricordando i protagonisti dell’iniziativa quali l’on. Renzo de’ Vidovich, il generale Elio Ricciardi e il segretario generale dell’UPT, prof. Luciano Rossit.

Durante la conferenza il presidente Dender ha consegnato delle targhe di ringraziamento a ciascun rappresentante delle istituzioni che nell’ultimo ventennio hanno collaborato con la Comunità Italiana in Montenegro.

Presenti, su preciso invito dell’Unione delle Comunità Italiane in Montenegro, Orietta Pulich Marot e Alessandro Rossit.

Il programma della conferenza è stato condotto da Dolores Fabian, membro attivo della CI di Cattaro.

Un segno indelebile

Tutti i presenti hanno potuto trascorrere una serata indimenticabile accompagnata dalle note del Duo “Alta”, composto da Tamara Knežević (flauto) e Aleksandra Bogdanović (violino).

Il presidente Dender ha concluso la serata ricordando i presidenti ai quali è succeduto, tutti i membri che non sono purtroppo più in vita e tutte le persone che hanno partecipato attivamente nelle attività svolte dalla Comunità degli Italiani in questi anni. Infine ha ricordato l’importanza della salvaguardia della tradizione italiana sul territorio, ribadendo ancora una volta quanto la presenza del popolo italiano in Montenegro abbia lasciato un segno indelebile nella cultura e nella lingua.

A concludere gli eventi culturali realizzati in occasione delle celebrazioni del ventennale dalla fondazione dell’Unione delle Comunità Italiane del Montenegro, sabato 7 settembre, alla Galleria del centro culturale di Cettigne, è stata inaugurata la mostra “La sinergia di Acqua e Pietra”, ideata e realizzata dal membro della Comunità, Sandra Bošković, e finanziata con i fondi del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale della Repubblica Italiana, in conformità con le disposizioni della Legge 73 del 2001.

L’evento ha visto la partecipazione di numerose autorità, tra le quali i sindaci di Gaeta e Cettigne, rispettivamente Cristian Laccese e Nikola Đurašković, nonche’ il direttore dell’Archivio di Stato, Danilo Mrvaljević. Il presidente Dender, oltre a salutare gli ospiti presenti all’evento, provenienti dall’Italia, Croazia, Slovenia e Serbia, ha colto l’occasione per ricordare che le due città di Gaeta e Cettigne sono da sempre unite da un legame speciale.

L’unione tra i due Paesi

Anche in questa occasione, nel portare i saluti del presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga,  Paolo Rovis, ha sottolineato come da sempre l’UPT sia al fianco della Comunità Italiana in Montenegro, contribuendo a diffondere la lingua, la cultura e l’identità italiane.

La scultura “Via dell’Amicizia” è composta da serpentine ispirate alle tortuose strade di Cattaro e Napoli, simboleggiando tutto ciò che unisce l’Italia e il Montenegro, ma anche il cammino che abbiamo scelto di percorrere: il cammino dell’eterna amicizia. La scultura, con il lato più scuro in granito, rappresenta il Montenegro, sottolineando la solidità e l’incrollabilità delle montagne montenegrine, mentre il lato bianco in marmo evidenzia la tradizione artistica e la raffinatezza dell’Italia.