da “La Voce del Popolo” di Fiume
di Roberta Ugrin
La studentessa della prima classe del Liceo linguistico presso la SMSI di Rovigno racconta il suo amore per la parola scritta. In futuro però le piacerebbe dedicarsi allo studio della sceneggiatura
Abbiamo incontrato Evelina Petrović, vincitrice al Concorso d’Arte e di Cultura “Istria Nobilissima” nella Categoria Giovani, dove ha ottenuto il Premio “Adelia Biasiol” per la raccolta di poesie intitolata: “I versi del cuore”, con la seguente motivazione: “Intimità incalzante e quasi ossessiva espressa in versi che ne restituiscono il ritmo non senza una certa accortezza formale”.
Per la quindicenne rovignese Evelina Petrović, non è la prima volta che porta a casa un premio che corona il suo talento creativo ancora tutto da esplorare. Infatti, pure nel 2022 era stata premiata al Concorso “Istria Nobilissima” per la sua raccolta di dodici poesie “Attimi”. Indipendentemente dal successo già ottenuto in precedenza, venir premiata anche nel 2023 è stato per la giovane rovignese una sorpresa più che gradita.
Evelina frequenta la prima classe del Liceo linguistico presso la Scuola Media Superiore Italiana di Rovigno, luogo perfetto dove poter affinare i suoi numerosi talenti che spaziano dalla musica, al canto, alla scrittura e al teatro. Infatti, Evelina oltre alla sua più grande passione, la poesia, nutre una passione per la musica; ha terminato con successo l’intero percorso presso la Scuola di musica “Vladimir Nazor”, dove il pianoforte e i suoi tasti l’hanno portata a scoprire mondi nuovi che solo la musica permette di raggiungere. Ora, tra le sue attività extrascolastiche, spiccano il canto e le lezioni di chitarra svolte regolarmente e con tanta passione al “Laboratorio musicale Rovigno”. Tra le attività proposte in seno alla SMSI, Evelina preferisce, ovviamente, quelle dedicate all’arte: fa parte del Gruppo musicale scolastico e di quello teatrale dove si sente perfettamente a suo agio, sognando un futuro da sceneggiatrice di teatro.
Durante una piacevole chiacchierata svoltasi all’istituto scolastico che frequenta, Evelina ha condiviso con noi alcune delle sue esperienze che l’hanno motivata a scrivere i versi premiati, concludendo con un messaggio significativo per tutti i suoi coetanei.
Una passione nata alla SEI
Quando e come è nata la tua passione per la scrittura?
“La mia passione per la scrittura in generale è nata grazie alla mia insegnante di lingua italiana alle elementari, Debora Demarin, che mi ha sempre seguito con cura e stimolandomi a scrivere e a partecipare ai concorsi. Mi sono avvicinata alla scrittura durante il periodo della pandemia, annotando le mie emozioni e i miei pensieri in un diario, ma col tempo ho capito di avere più affinità verso la poesia. L’insegnante Debora mi ha proposto di partecipare al Festival dell’Istrioto con una poesia in dialetto, e questo è stato in qualche modo il momento nel quale ho fatto della poesia il mio veicolo d’espressione favorito. Vinsi il primo premio al Festival dell’Istrioto, e ciò mi incoraggiò a proseguire. Da allora non mi sono più fermata, infatti custodisco molti diari le cui pagine sono piene di poesie”.
Oltre alla poesia ti dedichi anche alla prosa?
“Sì, in realtà tre anni fa ho iniziato a scrivere un libro che spero un giorno vedrà la luce del sole e la sua pubblicazione. Si tratta di una storia ambientata in una città senza nome, che però dalle dettagliate descrizioni dei luoghi si può dedurre che è Rovigno, la mia città natia. I personaggi principali del racconto sono due giovani, tra i quali nasce una tenera amicizia. Non vi voglio però svelare di come termina il racconto, posso solo dire che è ricco di allegorie e contiene una lezione di vita, come del resto tutti i miei compiti in classe scritti finora. Mi piace riflettere e far riflettere il lettore”.
Emozioni e situazioni diverse
Con la scrittura esprimi al massimo la tua creatività. Da dove trai l’ispirazione?
“L’ispirazione mi arriva quando meno me lo aspetto, può capitarmi di scrivere in ogni momento e situazione, ascoltando una canzone ad esempio. Quando mi sento un po’ giù di morale oppure quando sono felice, scrivo e produco, perché la poesia non è mai sbagliata, ogni emozione che proviamo va bene, è giusta e va trasmessa al foglio di carta che è l’amico fidato di ogni aspirante scrittore o poeta”.
Che cosa rappresenta per te la raccolta di poesie premiata a «Istria Nobilissima»?
“Le poesie sono state scritte in un periodo molto delicato della mia vita, nel momento in cui ho perso mio nonno al quale ero molto legata. Sono una persona abbastanza sensibile e quindi, attraverso le poesie della raccolta ho avuto l’occasione di esprimere le emozioni che stavo attraversando in quel momento. Grazie ai versi riesco anche a fare un’analisi di me stessa, di come mi rapporto con i miei coetanei, la mia famiglia. L’età dell’adolescenza non è per niente facile; gli sbalzi di umore e i battibecchi con i genitori sono all’ordine del giorno, come anche i momenti di pace che seguono e il profondo senso di appartenenza e affetto tra le braccia dei miei cari. È stato bellissimo vincere anche quest’anno al Concorso, mi sono emozionata tantissimo, e non mi fermerò qui!”
Dire ciò che si pensa
Dove ti vedi tra cinque anni?
“Mi piacerebbe dedicarmi allo studio della sceneggiatura, scrivere per poter mettere poi in scena e adattare le mie idee a teatro. Ma ho ancora qualche anno di tempo per pensarci e decidere sulla strada da intraprendere nel futuro”.
Un messaggio per i nostri lettori, tuoi coetanei appassionati di scrittura?
“Non abbiate mai paura di esprimere ciò che pensate, la carta è un’amica silenziosa che non tradisce mai.
Alla nostra età capita spesso di avere timore o paura di esprimere un proprio pensiero e mettersi a confronto con il mondo degli adulti, quindi scrivere è un buon metodo di sfogo.
Mi piace ricordare le parole di Anna Frank: ‘Non ci è permesso di avere opinioni. Le persone possono dirti di tenere la bocca chiusa, ma non possono impedirti di avere un’opinione. Anche se si è ancora molto giovani, non dovrebbero impedirti di dire quello che pensi’. E infine, non smettere mai di fare ciò che ci rende felici!”