da “La Voce del Popolo” di Fiume
di Stella Defranza – foto di Roni Brmal
Si è tenuta oggi, domenica, 12 novembre, nel Ristorante Kvarner di Laurana la cerimonia di celebrazione dei trent’anni della fondazione della locale Comunità degli Italiani. Alla presenza di numerosi membri, sostenitori e delle autorità, il presidente della CI di Laurana, Igor Prodan, ha ricordato quanto sia importante questo traguardo e ha salutato tutti coloro che in questi tre decenni hanno contribuito a sostenere e mantenere viva e attiva la CI, ma anche e soprattutto i soci fondatori senza i quali la CI non sarebbe mai nata. Prodan ha ringraziato alcuni dei più grandi patrocinatori, l’Unione Italiana, l’Ufficio governativo per la tutela dei diritti umani e dei diritti delle minoranze nazionali, la Regione litoraneo-montana e il Comune di Laurana.
Alla serata hanno preso parte anche i bambini della sezione italiana dell’Asilo di Laurana, che hanno recitato delle filastrocche sull’amicizia. Nella seconda parte Igor Prodan ha ricordato brevemente cos’è stato fatto negli ultimi 30 anni, a partire dal lontano 1993. Durante le celebrazioni è stata letta la lettera inviata dal presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, il quale si è dispiaciuto per il fatto di non aver potuto presenziare.
“Grazie perché mantenete vive la nostra lingua e cultura – ha scritto –. Siete protagonisti dinamici e propositivi e l’UI vi sarà sempre vicina. Viviamo un periodo di vacche grasse, ma più dei soldi contano i valori”.
La parola è stata presa dal sindaco di Laurana, Bojan Simonič, il quale ha spiegato che trent’anni forse non sono tanti, ma la CI di Laurana è talmente radicata nel tessuto sociale, che sembra sia esistita da sempre. Simonič ha concluso spiegando che la CI locale forse non è grande in quanto a numero di membri, ma è grande per la vasta mole di attività.
Mantenute vive lingua e cultura italiane
Il presidente dell’UPT, Paolo Rovis, si è rivolto ai presenti per ricordare che tante CI festeggiano traguardi ben più lunghi, anche di 75 anni, ma gli ultimi tre decenni sono stati particolarmente importanti per l’abbattimento dei confini e altri cambiamenti in senso positivo. Marin Corva, presidente della Giunta esecutiva dell’UI, ha affermato che la CI di Laurana gli trasmette sempre una sensazione di famiglia, forse più che altri centri.
“Ci tengo a precisare che nonostante una situazione non facile, la CI di Laurana ha saputo mantenere viva la lingua e la cultura italiana, anche se non esiste una scuola italiana a livello locale – ha affermato Corva –. Ringrazio Igor Prodan per tutto quello che ha fatto negli ultimi anni e vorrei sottolineare che nonostante l’esiguo numero di membri, la CI di Laurana è grande e segna la strada per tutta la nostra CNI, perché è l’esempio lampante del fatto che un rinnovo generazionale è sempre possibile”.
Corva ha letto la lettera del nostro deputato al Sabor, Furio Radin, il quale ha definito i lauranesi “pochi ma stagni” e orgogliosi dell’identità italiana. Radin ha scritto scherzosamente anche che la vita è troppo breve per non essere italiani e ha lodato i lauranesi per il fatto che continuano ad esistere non solo come individui, ma anche a livello sociale, riuniti nella CI.
Il console generale d’Italia a Fiume, Davide Bradanini, ha lodato i lauranesi per aver dimostrato coraggio in tempi difficili.
“Questo territorio ha subito avvenimenti drammatici nella storia – ha ricordato Bradanini –. La guerra e l’esodo hanno lasciato ferite profonde e dolorose, ma nonostante ciò i lauranesi hanno trovato il coraggio di affermare la propria italianità. Li ringrazio per il fatto di mantenere viva la tradizione in senso etimologico del termine, in quanto trasmissione di valori da una generazione all’altra”. Prima dell’inizio della parte informale della serata alle autorità presenti sono stati consegnati targhe e ringraziamenti.