da “La Voce del Popolo” di Fiume
di Manuela Bose
Impressioni dal viaggio formativo-culturale organizzato dall’UPT e dall’UI con il contributo MAECI per i soci delle Comunità degli Italiani
“Né una gita, né un’escursione bensì un’immersione nella lingua, nella cultura e nella storia italiana”. A conclusione del viaggio di studio nelle Regioni Lazio e Umbria organizzato per i soci delle Comunità degli Italiani dell’Istria e del Quarnero dall’Università Popolare di Trieste e dall’Unione Italiana, con il contributo del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il segretario generale per le attività organizzative esterne e culturali del’UPT, Fabrizio Somma, ha usato queste parole per descrivere l’esperienza formativa e culturale che ha coinvolto 145 connazionali. Un’immersione che ha consentito di toccare con mano un patrimonio che non si finisce mai di conoscere e apprezzare. La ripresa dei viaggi formativo-cultuali è importante sia in termini di approfondimento della conoscenza delle bellezze culturali, paesaggistiche e naturali dello Stivale, nonché di diffusione di questo patrimonio nel territorio d’insediamento della CNI sia sul piano della creazione di reti tra i soci delle varie Comunità degli Italiani. Aspetto quest’ultimo che assume un’importanza ancora maggiore dopo il difficile periodo contraddistinto dalle chiusure causa Covid.
Un museo a cielo aperto
È quanto trapela anche dai commenti a caldo raccolti durante il viaggio di ritorno nel pullman che ospitava i connazionali di Umago, Matterada e Verteneglio (Gruppo C). Vlado Rota della CI di Matterada si è detto felice di essere stato per la prima volta a Roma, un museo a cielo aperto, che lo ha stuzzicato ad approfondire la conoscenza di quanto visitato e chissà, magari ritornare nella Città eterna. Arianna Doz (CI di Verteneglio) non ha nascosto la gioia per aver potuto vivere quest’esperienza che le ha consentito di vedere tesori culturali di valore inestimabile. Adriana Novak (CI di Umago) si è complimentata per l’ottima organizzazione e per la cordialità e simpatia di Elisabetta Lago dell’UPT, che ha fatto da guida dando squisita prova dell’esperienza accumulata in 35 anni di lavoro. Complimenti che a sentire i connazionali che hanno vissuto quest’esperienza vanno estesi anche alle guide locali che hanno accompagnato i connazionali nelle varie città delle due Regioni italiane e agli organizzatori del viaggio svoltosi dal 28 settembre al 2 ottobre.
Dopo una lunga attesa… la gioia
Da sottolineare che si è trattato del primo viaggio di questo tipo dopo un’interruzione durata circa 10 anni. A inaugurare quest’attesa ripresa tre “gruppi pilota”, di uno facevano parte 23 attivisti della CI Fulvio Tomizza di Umago che hanno viaggiato assieme ai soci delle CI di Matterada e Verteneglio (Gruppo C), mentre gli altri due erano composti rispettivamente dai soci delle CI di Albona, Draga di Moschiena, Laurana, Fiume, Lussinpiccolo (gruppo A), Fasana, Orsera, Parenzo e Torre (gruppo B).
Una monetina nella Fontana di Trevi
Dopo una prima giornata trascorsa in viaggio per raggiungere Roma la prima tappa è stata Fiuggi, località conosciuta fin dal Medioevo per le sue acque termali che sgorgano naturali dai Monti Ernici e che grazie ai castagneti di cui è ricca la zona hanno acquisito proprietà importanti soprattutto nella cura della calcolosi renale. Arrivati a Roma, ai connazionali si è unito il presidente dell’UPT, Emilio Fatovic. Come da programma, è iniziata subito la visita ad alcuni gioielli della Capitale: piazza del Popolo e piazza di Spagna, Trinità dei Monti, Via del Corso… Arrivati davanti alla Fontana di Trevi, facendosi strada nella calca di turisti giunti nella Città eterna da ogni parte del mondo per ammirare le sue bellezze, non è mancato il proverbiale lancio della monetina che, così vuole la tradizione, dovrebbe assicurare un ritorno a Roma. Da lì il percorso ha portato la comitiva verso piazza Navona prevedendo immancabili soste davanti al Pantheon e a Montecitorio. Dopo una breve sosta, nel pomeriggio il tour è ripreso con una passeggiata lungo i Fori Imperiali e la visita alla Basilica di Massenzio. Infine, l’anfiteatro Flavio, più comunemente chiamato Colosseo, e piazza Venezia con il Mausoleo di Vittorio Emanuele II.
Una gradita visita
L’itinerario della terza giornata si è snodato tutto nell’area fulcro della cristianità: piazza e Basilicata di San Pietro. Davvero bella la serata con la cena organizzata a Frascati dove i soci della varie CI hanno avuto la gradita visita di Renato Cianfarani, Coordinatore per le minoranze e gli esuli in seno alla Direzione generale Unione Europea del MAECI, neoeletto membro del CdA dell’Ente morale triestino e già Console Generale d’Italia a Fiume dal 2011 al 2015. Cianfarani nel suo nuovo incarico ha rinnovato il sostegno del MAECI nell’ambito della collaborazione con la Comunità italiana autoctona. A rivolgergli i saluti e i ringraziamenti per la vicinanza e l’amicizia sempre dimostrata alla CNI autoctona, il presidente della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana, Marin Corva, e il segretario generale dell’UPT, Fabrizio Somma, che ha ricordato che il viaggio formativo-culturale a Roma e in Umbria è stato reso possibile proprio dai finanziamenti messi a disposizione dal MAECI.
L’omaggio a Micheletti
Il viaggio è quindi proseguito in direzione Umbria dando ai connazionali la possibilità di ammirare la Cascata delle Marmore, un’opera d’ingegneria romana circondata da sentieri che si distinguono per la rigogliosa flora e per la presenza di una ricca fauna acquatica. Raggiunto il centro di Narni, antico borgo medievale, i connazionali hanno visitato la chiesa dedicata a San Francesco, edificata nel 1227 in stile romanico-gotico, caratterizzata da interni poveri e semplici che rispecchiano lo stile di vita del Santo, la piazza centrale in cui sono ancora visibili i resti dell’antico foro, il Palazzo comunale, la Chiesa di Santa Maria di Lourdes e il Palazzo dei Priori, sede della magistratura nel periodo medievale, e la Torre Civica. È proprio a Narni che attraversando il giardino dell’ospedale due soci della CI di Umago, Pino Degrassi e Dean Brhan, hanno notato la tabella commemorativa posta in ricordo di Geppino Micheletti, il medico eroe di Vergarolla che, nonostante la grave perdita subita – nella strage morirono anche i suoi due figli Carlo e Renzo – continuò a prestare assistenza medica e operare i feriti nell’esplosione in quel tragico 18 agosto 1946. Micheletti, dopo aver lasciato Pola nel secondo dopoguerra, si stabilì appunto nella località umbra dove si dedicò alla sua professione fino alla morte, nel 1961.
L’Orvieto da scoprire
Arrivati a Terni, i soci delle CI hanno visitato il centro, in cui gli interventi di ricostruzione effettuati dalla metà degli anni ‘50 convivono con costruzioni che raccontano la storia. Da citare, così, i resti dell’anfiteatro romano, la duecentesca chiesa di San Francesco con il bel campanile di Angelo da Orvieto e palazzo Spada, sede del Comune di Terni. L’ultimo giorno del viaggio ad accogliere i connazionali è stata Orvieto, con il suo largamente noto Duomo costruito nel 1263 per volere del pontefice Urbano IV e con il Pozzo di San Patrizio, esempio unico al mondo nella sua perfetta armonia tra arte e funzionalità, in cui s’incontrano decoro architettonico e tecnica ingegneristica. Costruito nel 1527 da Antonio da Sangallo per volontà di Papa Clemente VII per l’approvvigionamento idrico della città di Orvieto il Pozzo è profondo 54 metri ed è dotato di una doppia scala a spirale – progettata in modo tale da consentire alle persone e ai muli che si recavano nel fondo del pozzo ad attingere acqua di non intralciare il cammino di chi, dopo essersi procurato l’acqua, stava risalendo in superficie – e illuminato da 72 finestroni che prendono luce da un lucernario posto alla sua sommità.