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da “La Voce del Popolo” di Fiume

di Erika Barnaba

Il giovane poeta affronta in un’intervista il suo rapporto con la scrittura, le sue influenze e il suo processo creativo, rivelando anche il lato più intimo del suo percorso artistico

Rafael Vižintin è un giovane poeta quattordicenne dal talento straordinario, capace di trasformare emozioni e frammenti di vita in versi che lasciano il segno. Recentemente si è nuovamente distinto per il suo straordinario talento nella scrittura, vincendo alla 57esima edizione del Concorso d’Arte e di cultura “Istria Nobilissima” nella Categoria Letteratura, Premio Osvaldo Ramous, Sezione Poesia in lingua italiana – Premio giovani “Adelia Biasiol”, grazie alla sua opera poetica “Riflessi d’esistenza” con la motivazione: “Sguardi su realtà ovvie che vengono restituite a una freschezza inedita quasi sorprendente”. Un riconoscimento che non solo conferma l’eccezionale talento di Rafael, ma sottolinea la profondità della sua poetica, capace di cogliere l’essenza del quotidiano e restituirla con una sensibilità rara per la sua giovane età.

Questa vittoria non è un caso isolato nel percorso scolastico e letterario di Rafael, il suo nome difatti è già apparso tra i vincitori della scorsa edizione di “Istria Nobilissima”. Oggi alunno dell’VIII classe della SEI “Galileo Galilei” di Umago, fin dalle prime classi elementari si è distinto per le sue doti straordinarie. Oltre ai successi letterari, Rafael vanta pure due vincite del riconoscimento di altissimo prestigio “Oskar znanja” (Oscar del sapere), la massima onorificenza conferita agli studenti in Croazia per risultati eccezionali in competizioni nazionali e internazionali, assegnato dall’Agenzia per l’educazione e la formazione. Rafael Vižintin ne ha già ricevuti due, l’ultimo gli è stato conferito nel luglio scorso per il primo posto nelle gare nazionali di lingua e letteratura italiana.
Rafael è il perfetto esempio di come il talento, se accompagnato da dedizione e determinazione, possa portare a risultati straordinari. Ogni traguardo che si pone viene affrontato con serietà, studio e passione, qualità che lo rendono un punto di riferimento per i suoi coetanei e un esempio di eccellenza per la sua comunità. In questa intervista, Rafael ci racconta il suo rapporto con la scrittura, le sue influenze e il suo processo creativo, rivelando anche il lato più intimo del suo percorso artistico.

Quando hai scoperto la tua passione per la scrittura e ci sono autori che ti hanno influenzato nel tuo percorso creativo?
“Non ricordo esattamente il momento preciso, ma so che già in prima classe scrissi la mia prima poesia d’amore. Lo feci nel caso mi fossi innamorato di qualcuno: meglio prevenire che curare! Inoltre curo pure altre passioni: per i documentari, la storia, l’archeologia e il pianoforte. Di autori ce ne sono molti, da Tolkien, Manzoni e Umberto Eco, fino a Alda Merini, Giacomo Scotti, Umberto Saba e altri. Sono per me una grande fonte d’ispirazione”.

Cosa ti ha spinto a partecipare a “Istria Nobilissima” e come hai vissuto il momento della vittoria?
“In primis, il mio amore per la scrittura. Ho partecipato perché amo esprimermi attraverso le parole. La vittoria è stata una bellissima sorpresa, inaspettata ma molto gratificante”.

Come descriveresti il tuo stile poetico?
“Lo definirei sintetico e altamente metaforico. Mi piace trasmettere emozioni e significati profondi con poche parole, lasciando spazio all’immaginazione di chi legge”.

Quanto c’è di autobiografico nelle tue poesie?
“Tutto. Ogni mia poesia nasce da esperienze personali, da persone che ho incontrato o da situazioni che ho vissuto. Anche quando racconto storie che non mi appartengono direttamente, dentro c’è sempre un pezzo di me”.

Come nascono le tue poesie? Scrivi di getto o rielabori i tuoi testi?
“Nascono dalle emozioni che provo in un determinato momento. Ogni volta è un processo diverso in base a ciò che sento. Sono molto perfezionista. Rielaboro continuamente la stessa poesia finché non sento che esprime esattamente quello che voglio dire”.

Il titolo “Riflessi d’esistenza” è molto evocativo. Come lo hai scelto?
“L’ho scelto dopo aver scritto le poesie. Parlavano di molte esperienze, mie o di persone che mi circondano, e mi è sembrato il titolo più adatto per raccoglierle tutte”.

C’è qualcosa che avresti voluto dire attraverso i tuoi versi e che vorresti condividere con chi ci sta leggendo?
“Attraverso le mie poesie volevo mostrare, con parole mie, come nella vita possano accadere situazioni spiacevoli. Molte volte le ho vissute in prima persona oppure le ho viste accadere ad altri. Si possono incontrare persone che non sempre sono le migliori, ma esistono anche quelle che ti supportano e credono in te. Colgo l’occasione per ringraziare la mia famiglia, che è sempre stata al mio fianco, e i miei insegnanti che mi hanno seguito nel mio percorso. Un ringraziamento speciale va alla professoressa Adriana Peruško, che mi ha sostenuto fin dalla seconda classe, aiutandomi a credere in me stesso quando tutti mi mettevano da parte, tranne la mia famiglia. Credo che il ruolo di un insegnante sia fondamentale nella formazione di una persona, e per questo le sarò sempre grato”.