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da “La Voce del Popolo” di Fiume

Sono stati resi noti i nomi dei premiati alla 57esima edizione del Concorso d’arte e di cultura “Istria Nobilissima”. Nella categoria Letteratura – Premio Osvaldo Ramous (poesia in lingua italiana), il primo premio è stato conferito a Giacomo Scotti per “Addio al mare”, con la motivazione “Meditazione di ispirazione senile accompagnata da immagini ed emozioni sfumate, fuse in un orizzonte di inquieta nostalgia”. Il secondo premio è stato assegnato a Ivan Pavlov per “Effigi di prosapie dissipate”, con la motivazione: “Componimenti colti e affollati di immagini classicheggianti con compiaciuto distacco autoironico; versi scanditi con equilibrata ed erudita maestria”. Le menzioni onorevoli sono andate a Gianna Mazzieri-Sanković per “Ossimori” e a Mario Simonovich per “La morte del poeta”.
Nella categoria Premio giovani, il premio “Adelia Biasiol” è stato conferito a Rafael Vižintin per “Riflessi d’esistenza”, con la motivazione: “Sguardi su realtà ovvie che vengono restituite a una freschezza inedita quasi sorprendente”. Le menzioni onorevoli sono andate ad Alexandra Buić per “Affetti” e a Lana Verdnik per “I profumi di un ultimo tramonto”.
Nella categoria “Poesia in uno dei dialetti della Comunità Nazionale Italiana”, il primo premio è stato assegnato a Elvia Nacinovich per “Litourgeia d’al taempo ch’a passa”, con la motivazione: “Immagini contrastate che si prestano a considerazioni severe, ma non prive di aperture vitali; apprezzabile la struttura metrica”. Il secondo premio è stato conferito a Maria Sciolis per “Udùr da moûs’cio”, con la motivazione: “Immagini nitide che fissano piccoli eventi e ritratti di momenti vissuti prolungati nella riflessione; versificazione ben ritmata e composta”. Le menzioni onorevoli sono state assegnate a Libero Benussi per “Racuordi insanbradi” e a Tiziana Dabović per “Sogni de pace”.
Nella categoria “Prosa in lingua italiana”, il primo premio è stato conferito a Florinda Klevisser per “Riflessi dal passato”, con la motivazione: “Struttura narrativa solida con scrittura equilibrata, efficace e ripulita; lavoro impegnativo – anche quantitativamente – e riuscito”. Il secondo premio è stato assegnato a Elena Bulfon Bernetič per “Racconti”, con la motivazione: “Narrazione sul tema della perdita e del dolore attraverso forti accentuazioni valorizzate dal ricorso al dialetto”. La menzione onorevole è andata a Stella Defranza per “In attesa”.
Nella categoria “Prosa in uno dei dialetti della Comunità Nazionale Italiana è stata conferita soltanto una menzione onorevole, andata a Lino Capolicchio per “Boasere”.
Nella categoria “Saggi di argomento umanistico o scientifico”, il secondo premio è stato assegnato a Fulvio Šuran per “Stregoneria e magia in Istria e a Fiume nel tardo medioevo”, con la motivazione: “Raccolta documentale sull’argomento dei reati di stregoneria, magia e fattucchieria nelle varie città dell’Istria e a Fiume, risalenti al tardo medioevo”.
Nella categoria “Letteratura per bambini e ragazzi in lingua italiana” sono state assegnate soltanto menzioni onorevoli: una è andata a Ryan Grassi per “Il Nonno” e a Lucia Ugrin per “Il nido della Viverna”.
Anche nella categoria “Teatro” – Premio Raniero Brumini (testi teatrali) sono state assegnate soltanto le menzioni onorevoli. La prima è andata a Valter Turčinović per “La Madòna Mişericordiòşa de Bùje”, con la motivazione: “Pur presentando una dimensione fortemente letteraria e non teatrale, il testo si segnala per un interessante utilizzo del dialetto quale prezioso mezzo di trasmissione di un patrimonio linguistico e storico che potrebbe andare perduto”, la seconda a Martina Sanković Ivančić per “L’ultimo fiumano – Un pastiche impresentabile”, con la motivazione: “Il testo affronta alcune tematiche particolarmente sentite nell’ambito della CNI attraverso un testo che, tuttavia, non sviluppa in modo efficace l’argomento centrale. Il susseguirsi delle scene appare abbastanza slegato e l’azione, nel suo complesso, non porta a una risoluzione delle domande drammatiche poste”.
Nella categoria “Arti visive” – Premio Romolo Venucci (pittura, scultura, grafica), il primo premio è andato a Slavica Oplanić per “Sardoni sale, sardoni sole”, con la motivazione: “Resa astratta materica di un soggetto della tradizione”. Il secondo premio è stato conferito a Loredana Bradaschia per “Sub dio”, con la motivazione: “Riuscita combinazione con riferimenti dall’Art brut a Paul Klee con aspetti surrealisti. Una pittura materica da osservare da vicino”. Assegnate anche le menzioni onorevoli a Lana Gržetić per “Le donne” e a Klaudio Katunar per “Senza confini/Realtà sovrapposte”.
Nella categoria Premio giovani, il premio Adelia Biasiol è stato conferito a Hannah Rudić per “Senza titolo”, con la motivazione: “Per la qualità del prodotto con reminiscenze antiche”. La menzione onorevole è stata assegnata ad Anja Mikulčić Ilić per “Senza titolo”.
Nella categoria “Design, arti applicate, illustrazione”, il primo premio è stato conferito a Irene Mestrovich per “Effetti alterati”, con la motivazione: “Lavoro coerente dal sapore ‘organico’ e materico dalla composizione sicura”. Il secondo premio è andato a Elda Čekada per “Quieto”, con la motivazione: “Un’opera di design ben governata con incisioni cromatiche che rivelano bioforme su un impianto razionale”. La menzione onorevole è stata assegnata a Elide Stubelj per “Gemelli”.
Nella categoria “Fotografia”, il primo premio è stato conferito a Jerko Gudac per “Danza con pecora nera”, con la motivazione: “Resa del movimento grazie alla scomposizione di alcune parti e a effetti di solarizzazione”. Il secondo premio è stato assegnato a Bruno Bontempo per “In punta di piedi per Salgado”, con la motivazione: “Media tra elementi realistici e segni astratti colti comunque dalla realtà in una rappresentazione minimalista”. La menzione onorevole è andata a Elsa Demark Mazalović per “Il nostro cibo”.
Nella categoria Premio giovani, il premio Adelia Biasiol è stato conferito a Dominick Kreuzer per “Grandi artisti italiani”, con la motivazione: “Resa dinamica dell’atmosfera rock con richiami acquarellati”.
Nella categoria “Arte cinematografica, documentari e televisione” – Premio giovani, la menzione onorevole è stata conferita a Letizia Sironić per “L’era dei ‘social-no social’ – Il periodo dove tutti sono asociali”, con la motivazione: “Considerando lo stile di vita odierno, che certamente rappresenta una sfida per i giovani, soprattutto a confronto con lo sviluppo delle tecnologie del momento. Lo stesso vale per l’approccio all’influenza dei social network e dei telefoni portatili, che accelerano ogni giorno la vita e il senso di insicurezza nei giovani. È lodevole che i giovani ne siano ben consapevoli e affrontino in modo creativo un argomento così serio attraverso il loro lavoro su un documentario di questi temi”.
Nella categoria Musica – Premio Luigi Dallapiccola (Esecuzione strumentale, vocale e corale), il secondo premio è stato conferito ad Anamarija Lovrečić con la motivazione: “Solida preparazione tecnica e musicale”. Nella categoria Premio giovani, la menzione onorevole è andata a Lara Domić-Djaković, con la motivazione: “Per l’impegno dimostrato nell’esecuzione del programma”.
Nella categoria “Categoria Cittadini residenti negli altri Paesi, di origine istriana, istro-quarnerina e dalmata attestata da un apposito documento” (prosa narrativa e poesia, anche in dialetto, su tematiche che interessano il mondo comune istriano, istro-quarnerino e dalmata, nella sua più ampia accezione culturale, umana e storica), il primo premio è stato conferito a Ezio Giuricin per “La stele”, con la motivazione: “Trama a più strati che culmina in una sorta di autoannullamento. Efficaci la struttura narrativa e il contesto emotivo”. Il secondo premio è andato a Silvio Quarantotto per “Serbidiòla”, con la motivazione: “Struttura semplice di sequenze narrative piane che esprimono situazioni storiche ed emotive altalenanti”. La menzione onorevole è stata conferita a Stefano Fabio Devescovi per “La via della seta di casa nostra” e a Doriana Segnan per “Metamorphoses – la madre”.
Il premio giornalistico “Paolo Lettis” è stato assegnato a Dario Saftich con la seguente motivazione: “Cronista di lungo corso, si può dire che ogni angolo dell’Istria gli sia noto. Attivo da decenni all’insegna di una riconosciuta coerenza e professionalità, Dario Saftich è quasi il simbolo vivente della comunicazione e della diffusione dell’informazione in seno alla CNI. Esempio di un giornalismo esercitato con il giusto piglio, correttezza, indipendenza e mantenimento della pluralità, Saftich propone servizi di attualità e analisi oggettiva mai banali, profondamente documentati ed espressi con una scrittura attenta che è il frutto di preparazione e di una lunga, lunghissima esperienza”.