da “La Voce del Popolo” di Fiume
di Roberta Ugrin
Ieri alla SMSI il primo dei due corsi di formazione nel quadro del progetto «Imprenditoria nelle scuole», promosso dal Settore Istituzioni prescolari, scolastiche e universitarie dell’UI
Dopo che il mese scorso ha preso il via il progetto “Imprenditoria nelle scuole”, che include corsi di formazione per gli studenti delle SMSI della CNI volti allo sviluppo di attitudini imprenditoriali, la SMSI di Rovigno ha ospitato ieri il primo dei due incontri in calendario questa settimana.
Il laboratorio ha coinvolto gli allievi delle prime e delle seconde classi dell’istituto rovignese, mentre giovedì vi parteciperanno i ragazzi delle terze e delle quarte classi. Nel pomeriggio di giovedì saranno invece i genitori a sedere tra i banchi di scuola, per una conferenza che illustrerà loro le particolari esigenze, le attitudini e le preferenze dei giovani d’oggi.
Il corso di formazione, intitolato “Il percorso dall’idea all’impresa” è stato guidato da Fabrizio Gherlani, titolare della OSM (Open Source Management) Trieste – OSM Croazia, accompagnato da Sanja Russell, che ha saputo coinvolgere i giovani studenti trasportandoli attraverso un percorso verso la scoperta dei propri talenti, le abilità e le fasi della competenza.
“L’incontro a Rovigno è stato all’insegna di una lezione interattiva durante la quale ho cercato di avvicinare i ragazzi al percorso che va dall’idea alle azioni e infine ai risultati. Abbiamo parlato dello sviluppo della persona, della creatività, della possibilità di realizzarsi anche nel mondo del lavoro. Ai ragazzi vengono offerte così delle tracce, delle esperienze di persone che ce l’hanno fatta e che quindi danno delle ‘regole del successo’. Oggigiorno è molto importante sensibilizzare i ragazzi, facendo capire loro che sviluppare i propri talenti e le passioni può essere essenziale per il loro percorso di vita futuro. Cominciare a ragionare già a quest’età su quali siano le loro passioni può aiutare tantissimo. La cosa bella del sollecitare i loro pensieri è che spesso i ragazzi hanno cominciato a loro volta a dare dei consigli agli adulti spiegando i propri talenti. Io sono un creatore di corsi e quindi ho preso esempio da quello che succedeva in Italia, dove erano gli imprenditori che andavano a scuola presentando il proprio lavoro. Qui abbiamo invece un profilo generale, in quanto non siamo legati ad alcuna impresa, ma siamo al servizio della realizzazione della persona. Per catturare la loro attenzione si è lavorato anche molto sulla grafica. Ad esempio abbiamo creato un depliant a forma di telefonino che viene poi distribuito alla fine del corso. Su di esso abbiamo messo delle frasi importanti che seguono il ciclo di quello che abbiamo presentato durante il corso e che è un vero e proprio viaggio tra il presente, il passato e il futuro che vogliono realizzare. In questo modo abbiamo voluto raggiungerli usando il loro linguaggio, quello della generazione Z, ossia una generazione sorta con il cellulare in mano e che ha un tipo di apprendimento diverso dal nostro, con altre esigenze e grandissime potenzialità, che possono venir bruciate se trattate con il vecchio sistema di insegnamento”, ha spiegato Fabrizio Gherlani.
La seconda parte dell’incontro ha visto protagonista Yaryna Heryliv, che ha trasmesso ai giovani partecipanti grande entusiasmo condividendo la propria storia verso il successo. Nel suo intervento ha spiegato ai ragazzi il modo in cui è possibile raggiungere la propria meta in ambito lavorativo, facendo varie esperienze e investendo in sè stessi e nella propria formazione.
La preside della SMSI, Ines Venier, si è detta molto soddisfatta dell’iniziativa realizzata dal Settore Istituzioni prescolari, scolastiche e universitarie dell’Unione Italiana, che ha individuato la necessità di sviluppare nei ragazzi il concetto delle competenze imprenditoriali. “Sono stati trattati degli argomenti molto utili per gli studenti, tra cui l’autostima, la pianificazione e la motivazione; tutte tematiche che riguardano da vicino i nostri ragazzi”, ha detto la preside Venier.
Il progetto viene finanziato dall’UI con l’UPT e rientra nei finanziamenti della Legge 73.01.