da “La Voce del Popolo” di Fiume
di Ornella Sciucca
“Un sentito ringraziamento all’UPT che organizza in modo impeccabile questi soggiorni, a tutte le guide e agli insegnanti che vi hanno accompagnato alla scoperta di questo meraviglioso territorio, che è molto vasto e ricco e che avete avuto modo di visitare in lungo e in largo. Spero di ottenere da voi degli spunti di miglioramento e delle critiche, affinché a livello di amministrazione possiamo adoperarci perché possiate diventare dei piccoli ambasciatori dello stesso”, sono le parole con cui ieri la vicesindaco di Tarvisio, Serena De Simone si è rivolta ai ragazzi del secondo turno del soggiorno montano estivo progettato dalla succitata e dall’UI, in collaborazione con il Consorzio di Promozione Turistica del Tarvisiano, grazie al contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e il patrocinio del Comune di Tarvisio, riservato agli alunni delle VI/VII classi delle Scuole elementari italiane della Slovenia, dell’Istria e di Fiume durante il commovente momento dei saluti.
Questa volta a goderselo e a ripercorrere degli incantevoli momenti in natura sono stati gli allievi di otto scuole suddivise in quattro gruppi, ossia quelle di Dignano e Buie, Parenzo e Rovigno, Capodistria e Cittanova, nonché Isola e Pirano (per un totale di 206 ragazzi e 27 docenti per entrambi i turni delle Colonie). Come i colleghi del primo turno, avente avuto luogo dal 24 al 28 giugno, anche questi ultimi hanno avuto l’opportunità di riempire il cuore e i polmoni con l’aria fresca, le acque limpidissime e la bellezza del Tarvisiano tradotte nelle visite al Monte Lussari con il Santuario della Madonna (guida naturalistica ed escursionistica Fulvio Pisani), al parco naturale dei laghi di Fusine (guida naturalistica ed escursionistica Leila Meroi), alla Roccia in Val Bartolo (guida alpina e storica Alessandro Di Lenardo), al parco geominerario di Raibl (Cave del Predil), al parco tematico “Abschnitt Seisera” dedicato alla Prima Guerra Mondiale (guida alpina e storica Davide Tonazzi) sito nel cuore della Val Saisera, nonché di provare l’adrenalina del trekking con i cani da slitta della Scuola Internazionale “Mushing” (con Ararad Khatchikian e Monica D’Eliso).
I motori trainanti
Stanche ma soddisfattissime le tre preziosissime coordinatrici della Colonia, Susanna Isernia, Fabiana Toffetti e Giuliana Sanzin, vere forze della natura che anche stavolta hanno fatto centro e regalato emozioni fortissime a tutti i partecipanti. A loro detta, organizzare il tutto è stato abbastanza impegnativo in quanto vi erano quotidianamente da gestire una miriade di attività diverse per i sunnominati macrogruppi ma, da quanto dichiarato dalla mitica Susy “sicuramente anche noi abbiamo imparato molto dai ragazzi, dai docenti e in particolare modo dalle guide, che sono state molto capaci e interessanti”. Sulla scia delle sue parole, la collega Fabiana ha rilevato che “l’esperienza è assolutamente positiva. Certamente le generazioni sono cambiate ma non sempre lo fanno in peggio, anzi, come in questo caso, può avvenire anche il contrario. Considerate le varie prove da affrontare e superare si può dire che la Colonia è una metafora di come i ragazzi si approcciano alla vita. Molti, anche a sorpresa degli insegnanti, sono usciti dalla loro zona di comfort e hanno imparato ad avere coraggio, ma anche a rinunciare. Direi che siamo state brave e abbiamo passato la prova”.
Un percorso di crescita
Molto felici anche le guide e le insegnanti, che hanno espresso grande compiacimento per l’eccellente organizzazione, per la forza dell’esperienza e per avere vissuto i loro alunni gioiosi e spensierati. In tale contesto, la guida alpina e storica Davide Tonazzi ha riferito che “con i ragazzi ho affrontato il percorso dedicato alla Prima Guerra Mondiale sito nel cuore della Val Saisera, dove hanno potuto vedere i resti della prima linea austroungarica. Ovviamente il tutto non si presenta come nelle foto d’epoca in quanto le trincee si sono riempite di rami e, nonostante abbiamo pulito un pochino, bisogna sforzarsi di immaginare la situazione in origine. Lo stesso è osservabile anche sul pannello di presentazione, sul quale vi sono le immagini nella versione invernale, per cui ci si può rendere conto che il nemico principale dei soldati, sia italiani che austriaci, erano la neve, il freddo, il ghiaccio, ovvero la natura”.
A confermare l’originalità dell’attività è stata la docente Metka Mihalic (SEI “Pierpaolo Vergerio il Vecchio” di Capodistria), secondo la quale “per gli allievi questa Colonia è un’esperienza di vita, in quanto si ritrovano in un ambiente fuori da casa, devono imparare a comportarsi a dovere, ma soprattutto farlo nel modo giusto in natura, come pure a convivere con altri ragazzi che non conoscevano da prima, il che è un valore aggiuntivo. È bellissimo il fatto che, nonostante alcuni momenti di difficoltà, si sono sempre impegnati e, malgrado la stanchezza, sono stati sempre felici di partecipare a tutte le attività, nello specifico a quelle del dog trekking e, essendo molto appassionati di storia, al percorso dedicato al Primo conflitto mondiale”. D’accordissimo anche Tea Radojković (SEI “Dante Alighieri” di Isola), la quale ha sottolineato l’intensità della bella avventura di vita riferendo che “gli alunni hanno trascorso una settimana in natura, senza la tecnologia, insieme ai compagni delle altre scuole con i quali hanno stretto amicizia, il che è la cosa più importante, che si porteranno sicuramente dentro. Come è rimasto impresso a me, sono convinta che il soggiorno rimarrà nei loro cuori per tutta la vita. Una lode particolare all’organizzazione”.
Dionea Sirotić (SEI “Vincenzo Diego del Castro” di Pirano) e Ireneo Delzotto (SE di Dignano) hanno vissuto per la prima volta l’esperienza di accompagnatori e ne sono rimasti entusiasti. Quest’ultimo ha dichiarato che “l’esperienza è stata positiva da tutti i punti di vista. I ragazzi si sono divertiti molto e si sono anche staccati un po’ dai cellulari e dai social, ai quali generalmente sono fortemente legati. Dopo un anno scolastico impegnativo la Colonia è stata una specie di valvola di sfogo, dove hanno potuto sperimentare contesti diversi e incontrare i loro coetanei della stessa minoranza, che è una cosa molto bella.
“Inizialmente ero un pochino titubante, ma poi mi sono fatta coraggio e sono partita con il mio gruppo di nove ragazzi”, ha riportato la collega Sirotić, aggiungendo che “a livello di scuola abbiamo deciso di non fare portare loro i cellulari, quindi guardarli è stato come vedere noi quindici anni fa. In effetti non ne hanno mai parlato, non li hanno mai chiesti e se ne sono proprio dimenticati. D’altra parte, si sono divertiti all’aria aperta, li ho visti fare le capovolte nei prati e c’era tanto baccano in corridoio, che non si sentiva più da tempo. Ciò significa che si sono ritrovati a socializzare ‘dal vivo’, il che non va più tantissimo di moda”.
A dare particolare rilievo alla possibilità di essere autonomi, socializzare e sperimentare il nuovo è stata Doris Radolović (SEI “Bernardo Parentin” di Parenzo), a detta della quale “per ciò che concerne i nostri allievi vorrei sottolineare l’importanza di essersi ritrovati a vivere una prima prova di autonomia e di responsabilità. Si sono divertiti molto, hanno legato tantissimo con i colleghi delle altre scuole e hanno sentito la necessità di mischiarsi, di raccontarsi, di condividere le esperienze”. A confermarlo è stato Tobia Vidos (SEI “Bernardo Benussi” di Rovigno) affermando che “è stata una settimana bellissima, durante la quale i giovani hanno avuto l’opportunità di vedere e sperimentare molte cose nuove, come ad esempio l’apprezzatissima esperienza del dog trekking.Uno degli elementi più importanti, di cui anche noi docenti siamo molto contenti, è il fatto che abbiano socializzato molto e conosciuto altri ragazzi appartenenti alla stessa minoranza, sia dall’Istria che dalla Slovenia. L’organizzazione è stata perfetta, per cui si spera di ritornare”.
Gli allievi e lo chef
E i ragazzi? Neanche a dirlo, tutti entusiasti, a modo di Elia Cherin (SEI “Bernardo Benussi” di Rovigno), il quale ha ribadito che “è stata un’esperienza che non dimenticherò mai. Tra tutti i luoghi visitati, mi sono particolarmente piaciuti i laghi di Fusine, immersi nella natura e con le montagne riflesse nell’acqua, il che è davvero affascinante”. Ian Viler (SEI “Dante Alighieri” di Isola) invece ha rivelato che “tra le varie esperienze vissute, mi è piaciuta molto quella del dog trekking e il percorso relativo alla Prima guerra mondiale, dove abbiamo camminato nel bosco e visto i bunker in cui si nascondevano, nonché le casette nelle quali si riparavano e nascondevano le armi”.
A rendere più saporita e invitante la Colonia è stato anche lo chef dell’albergo “Cervo” (dove le comitive hanno pasteggiato), Davide Val, anch’egli soddisfattissimo, il quale ha spiegato che “nonostante le diverse esigenze dei ragazzi il nostro lavoro non è stato impegnativo in quanto siamo una squadra che lavora bene insieme, con buon senso, passione e amore. Ci proponiamo di offrire la cucina italiana di varie regioni e devo dire che gli ospiti la apprezzano. Lavoro al ‘Cervo’ da cinque mesi e grazie al titolare, il già sindaco di Tarvisio Vito Anselmi, ho carta bianca e mi posso esprimere al meglio. Per il prossimo anno non sarebbe male organizzare un concorso alla Masterchef e coinvolgere i giovani facendoli cucinare, con noi in qualità di giudici”.