da “La Voce del Popolo” di Fiume
di Arletta Fonio Grubiša
“No stemo desmentegà chi che jeromo e chi che signemo, semo nanti per sta cal, duti ‘nsembro per ‘l nostro circolo, per la nostra sento, per i nostri fioi”: è in queste poche parole d’augurio per il presente e il futuro, che sembra essere racchiuso tutto il calore, il buon senso e anche l’orgoglio e la caparbietà d’esistere di un’intera comunità che si festeggia. Ed è con poesia attinta dall’idioma istrioto da parte di Debora Moscarda Demarin, presidente della Comunità degli Italiani di Gallesano, che un piccolo grande mondo di tradizioni, usi e costumi vissuti con il cuore ha saputo celebrarsi e farsi celebrare l’altra sera all’insegna di un grande richiamo di pubblico. Tutta Gallesano e tantissimi ospiti si sono sentiti davvero a casa loro, alla festa di compleanno della Comunità, culminata con l’appuntamento finale di tutta una serie di fortunate e sentite celebrazioni, per soffiare assieme, come una famiglia, sulla torta dalle simboliche 75 candeline. Tante ne ha collezionate nel suo ricco percorso collocando su un piedistallo un intero patrimonio culturale materiale e immateriale di conoscenze, pratiche e arte intessuto attorno all’identità italiana. In tanti hanno voluto unirsi alla compagnia “gallesanesa”, e scoprire il piacere dell’appartenenza a un identico tessuto nazionale, a una comunità ospitale e sempre disponibile per valorizzare la cultura, il folclore, l’arte musicale e i costumi del territorio per coinvolgere il più largo pubblico, in particolare le nuove generazioni.
I 75 anni di amore, sacrifici, dedizione, passione e ricchezza di attività sociale, politica, culturale e sportiva si sono guadagnati gli applausi in prima fila del vicepresidente del Sabor e deputato al seggio CNI, on. Furio Radin, che attingendo dall’esempio gallesanese di sopravvivenza agli alti e bassi ha rincuorato la CNI intera risaltandone la resilienza nonostante i “cataclismi” o presunti tali. Il suo motto “Viva Galesan, Viva l’Istria, Viva Noi”, ha trovato ulteriore significanza nelle parole del Console generale d’Italia a Fiume Davide Bradanini, che “rinnegando” l’ufficialità dei 75 anni gallesanesi ha sottolineato la pluri-millenaria memoria di cui possono farsi vanto le inestirpabili radici linguistico-culturali italiane del luogo. Quanto all’oggi, ha aggiunto “il modo in cui vivete la cultura del territorio rende orgogliosa l’Italia”.
Via via si sono alternati al microfono la vicepresidente della Regione istriana in quota CNI Jessica Acquavita, compiaciuta di quest’anniversario che si aggrega ad altri importanti ricorrenze nella Regione attestanti l’importanza rivestita dalle sue comunità italiane; quindi il presidente dell’Unione Italiana, Marin Corva, per dire che “questa è una grande comunità”, non intesa in senso numerico, ma per il modo stupendo con cui ha saputo valorizzarsi, tale da assurgere a esempio per tutti e da divenire un polo d’attrazione. Un posto che va a ruba perché, come da considerazioni del vicepresidente dell’UPT, Paolo Rovis, la sala straripante di gente è un gran bel vedere, un’emozione che riscalda l’anima consci del fatto che l’istituzione non è la targa e la bandiera che la rappresentano, ma le tante persone che conferiscono il volto a una vivace e autentica realtà. Parole di sincera ammirazione nei confronti di Gallesano inviate per telegramma dal presidente dell’UI, Maurizio Tremul, sono state lette dal moderatore della cerimonia, Matija Drandić, mentre il sindaco di Dignano, Edi Pastrovicchio si è unito personalmente ai festeggiamenti per sottolineare quanto quest’occasione sia “un momento straordinario che ci permette di celebrare la nostra storia e la nostra cultura, ed nostri meriti passati e presenti”.
“I 75 anni rappresentano un traguardo storico non da poco che racchiude in sé molteplici valori, che nel corso degli anni hanno avuto il sopravvento sulle svariate difficoltà storiche e non che la Comunità si è trovata ad affrontare. Valori morali e culturali che sono stati l’ancora di tutti coloro che hanno contribuito alla vita quotidiana del nostro sodalizio”. Cosi Debora Moscarda Demarin, invitando il pubblico a rivolgere a ringraziare sentitamente con un forte applauso ogni singolo attivista che dal 1948 ad oggi ha garantito, grazie alla propria attività la vitalità della Comunità degli Italiani di Gallesano. “Questa ricorrenza – ha inoltre ribadito – rappresenta un momento di riflessione: uno sguardo al passato, al presente e al futuro. Un passato che ci ha lasciato in eredità un bagaglio culturale, identitario, linguistico e morale essenziale per la creazione del nostro presente e del nostro futuro. Attualmente la Comunità vanta una fervida attività, contraddistinta dalla volontà di esserci e dalla volontà di essere da esempio alle giovani generazioni, come lo sono state con noi quelle che ci hanno preceduto. L’attenzione verso le generazioni future è un tassello fondamentale dell’impegno quotidiano che siamo chiamati a svolgere ed è soltanto con il nostro esempio, che possiamo garantire la continuità della nostra Comunità di cui andiamo molto fieri e orgogliosi”.
Da rilevare che, l’altra sera, saluti ufficiali sono stati riservati pure al presidente dell’Assemblea dell’UI, Paolo Demarin, al presidente del Consiglio regionale della CNI autoctona, Ennio Forlani, alla vicesindaco di Dignano, Diriana Delcaro Hrelja, al presidente del Consiglio dignanese, Romina Bilić e al parroco di Gallesano, Vladimir Brizić. L’incontro è stato arricchito dagli inni nazionali croato ed italiano, nonché dal Va Pensiero verdiano, eseguiti dal coro gallesanese diretto da Vilma Grazia Žmak e accompagnato al pianoforte da Sandro Vešligaj, quindi da performance in abiti originali e tanti messaggi recitatori espressi dai bimbi gallesanesi cui si affida il compito futuro di portare alto il nome e l’onore italiano. Lunghi momenti conviviali hanno coronato alla grande una festa perfetta sotto ogni punto di vista.
I riconoscimenti
Una serata dei brindisi, dei discorsi, ma anche delle celebrazioni dei meriti, soprattutto questo è stata la cerimonia finale del 75.esimo anniversario della CI di Gallesano per la quale si è assistito al conferimento dei riconoscimenti da parte della presidente Debora Moscarda Demarin e del presidente della GE, Pietro Demori. Plauso prima di tutto ai già presidenti della Comunità per cui la gratifica postuma è andata a Giovanni Sifari, Giovanni Leonardelli, Giovanni Nefat, Romano Detoffi, Eligio Moscarda, Antonio Leonardelli, Domenico Detoffi, Pietro Moscarda e Alberto Moscarda. Insigniti quindi Oliviero Leonardelli, Maria Balbi, Marino Leonardelli, Fulvio Delcaro, Maria Budić, Gianfranco Ghiraldo, Luana Moscarda, Moira Drandić Pauro e Diriana Delcaro Hrelja. Targhe, poi, per i presidenti dell’Assemblea Nevio Matticchio, Corrado Ghiraldo e Pietro Demori. Nella lista degli insigniti Mario Moscarda, con premio postumo per l’importante contributo in qualità di attivista e promotore di eventi tradizionali; Noemi Demori per la pluriedrica attività svolta; Fabrizio Moscarda per l’importante contributo in qualità di presidente dei giovani e promotore di attività sportive e Patrizia Rojnić per il notevole contributo dato alla promozione della tradizione culinaria gallesanese. Per il costante sostegno alla Comunità riconoscimenti al Consolato generale d’Italia a Fiume, alla Regione Istriana, alla Città di Dignano, all’UI e all’UPT, mentre tra gli enti e le istituzioni più importanti della CNI è stata insignita pure la nostra Casa editrice Edit.