da “La Voce del Popolo” di Fiume
di Mariangela Pizziolo
La Comunità degli Italiani “Pasquale Besenghi degli Ughi” di Isola ha festeggiato i suoi settant’anni con una emozionante cerimonia tenutasi sabato sera presso la Casa di cultura. Grazie alla conduzione di Ondina Matijašič Pucer e molte testimonianze d’archivio, si è ripercorsa la storia del sodalizio dalla sua nascita sino a oggi. Erede del Circolo di Cultura Popolare Italiana, fondato nel 1946 e presieduto da Fulvio Ulcigrai, la Comunità degli Italiani fu istituita nel 1953, con il nome di “Giordano Bruno”. Un denso programma culturale e aggregativo ha accompagnato la storia del sodalizio e dei suoi cambiamenti costitutivi, dall’assunzione nel 1972 del nome di “Pasquale Besenghi degli Ughi”, noto poeta romantico isolano, alla registrazione ufficiale presso la neonata Repubblica di Slovenia nel 1993. Attualmente il sodalizio è guidato dal presidente Robi Štule e da un comitato direttivo di quattro membri, composto da Klara Antolovič, Patrizia Koroseč, Alessandra Bozič e Teura Raschini. Il percorso della Comunità, non sempre semplice, ha dovuto fronteggiare difficoltà, cambiamenti storici e politici, scissioni e attriti interni, ma è riuscita a resistere grazie al contributo e alla convinzione di tutti i suoi attivisti, del presente e del passato. Proprio a coloro che non ci sono più, ma il cui ricordo è ancora vivido, il presidente Štule ha voluto dedicare un rispettoso minuto di silenzio. La cerimonia è proseguita con la consegna di alcune Targhe di riconoscimento ai rappresentanti delle istituzioni che sostengono e collaborano con la “Besenghi” e costituiscono la rete sociale in cui essa opera. La presidente della CAN di Isola, Vita Valenti – che si è fatta portavoce anche dei saluti del presidente della CAN costiera Alberto Scheriani – ha voluto sottolineare quanto questo anniversario sia un successo nella storia travagliata della Comunità italiana del dopoguerra, mentre la coordinatrice culturale della CAN di Isola, Agnese Babič, ha posto l’accento sul sentimento caloroso e familiare che rende accogliente la CI. Particolarmente significativo e apprezzato è stato l’intervento del sindaco di Isola Milan Bogatič, che ha sottolineato la presenza autoctona e radicata della Comunità italiana sul territorio, ma anche del potenziale che rappresenta nello sviluppo della cultura e della natura plurale di tutta la Slovenia. Insieme sul palco sono saliti i presidenti dell’Unione Italiana Maurizio Tremul e della Giunta esecutiva Marin Corva. Tremul ha ricordato l’impegno, dopo la divisione in due sodalizi e la nascita della CI “Dante Alighieri”, di mantenere integri e pari finanziamenti per entrambi e che semmai dovesse avvenire un ricongiungimento tra le due, l’iniziativa dovrà partire dal basso. A consolidare il rapporto con l’Italia, terra madre della cultura che qui viene promossa a conservata, sono intervenuti il Console Generale d’Italia, Giovanni Coviello e il neo presidente dell’Università Popolare di Trieste, Paolo Rovis. Entrambi hanno rilevato quanto sia importante riconoscere il valore delle minoranze in ottica di un’integrazione paritaria ed europea. Una Targa di riconoscimento è stata consegnata anche alla preside della scuola elementare italiana “Dante Alighieri” Cristina Valentič Kostić. Assente per altri impegni il deputato italiano al Parlamento Sloveno, Felice Žiža, che ha fatto pervenire le proprie congratulazioni tramite una lettera. Durante la cerimonia sono stati presentati anche tutti i progetti e le attività svolte dalla CI “Besenghi” attraverso la proiezione di alcuni video e foto d’archivio con degli intermezzi artistici proposti dai gruppi che operano in seno al sodalizio, tra cui le voci della soprano Eleonora Matijašić, del Coro misto “Haliaetum” e degli attori della filodrammatica “Piasa Picia”, con chicca finale di Elvino Chicco, uno dei coristi dalla lunga militanza, che ha espresso dei sentiti pensieri sull’importante anniversario. Sono stati chiamati sul palco anche tutti i mentori dei gruppi artistici e culturali, gli organizzatori degli eventi e coloro che svolgono un importante lavoro nella gestione della CI, un gruppo numeroso e coeso che costituisce una garanzia per il futuro. I festeggiamenti si sono poi spostati a Palazzo Manzioli dove, con il taglio di una grande torta, si è augurato alla Comunità un proseguimento lungo e altrettanto vivace.