Sito ancora parzialmente in costruzione

Società di Studi Fiumani

a cura di Fabrizio Federici

ROMA, 6 ottobre 2023

Il Ministro delle Imprese e made in Italy Adolfo URSO ha aperto con queste parole la cerimonia di emissione del francobollo per i 100 anni di vita della Società di studi fiumani:  “La Società di Studi fiumani, nata  a Fiume il 7 agosto del 1923 e ricostituita in esilio a Roma nel 1960, raccolse esattamente l’eredità della vecchia Deputazione fiumana di Storia Patria, che era stata attiva sin dal 1909. Celebriamo a Roma oggi, 5 ottobre 2023, i 100 anni di vita della Società assieme alla Rivista FIUME, con l ’emissione speciale di un francobollo da parte di  Poste Italiane”.

Palazzo Piacentini, sede del Ministero, il Segretario generale della Società di Studi fiumani Marino Micich (rappresentata, in assenza del presidente Giovanni Stelli per ragioni di salute, anche dal vicepresidente Roberto Serdoz e dai consiglieri Niella Penso e Gianni Bulian), ha aperto – alla presenza del ministro Urso – la celebrazione ufficiale dei 100 anni di vita e edi attività dell’associazione.

nella foto: Renato Cianfarani, Carlo Amedeo Giovanardi, Niella Penso, Roberto Menia, Marino Micich, Giovanni Bulian, Franco Papetti, Andor Brakus

 “Un’attività – ha ricordato Micich – che non s’interruppe neanche negli anni terribili della Seconda guerra mondiale, della successiva repressione e dell’esodo giulianoistriano e dalmata. Mentre dopo l’esilio dei fiumani dal 1945 in poi (da Fiume partirono ben 38mila italiani, dopo che altri 2.500 erano già morti per le vicende belliche e nella tragedia delle Foibe; solo 3mila circa rimasero e costituiscono l’odierna Comunità degli italiani di Fiume), nel 1960 – all’interno del Quartiere Giuliano-Dalmata di Roma (dal 1947, come è noto, è la storica area di accoglimento dei profughi giuliani e dalmati nella Capitale) – fu possibile ricostituire formalmente la Società. Società che, nel tempo, ha tutelato la memoria collettiva di queste tragiche vicende, creando il Museo-Archivio storico di Fiume (tuttora presente in via Antonio Cippicondr). Già nel 1972, molto prima della legge 92 del 2004, istitutiva del 10 febbraio come Giorno del Ricordo delle Foibe, dell’esodo giuliano-dalmata e delle complesse vicende del confine orientale, il ministero della Pubblica istruzione lo definì sito di eccezionale valore storico-artistico”.

Sin da subito, la Società di Studi fiumani ha avuto un approccio alla realtà di quelle terre in un’ottica prettamente culturale – quindi dal punto di vista anche naturalistico, ambientale, antropico – e non politico (nonostante le sollecitazioni da parte del regime fascista). Dal 1989, crollati i muri dell’Est europeo, ha precisato ancora Micich, la Società ha agito specialmente, con l’allora presidente Amleto Ballarini, a riprendere il dialogo culturale con tutte quelle terre, e anzitutto con le città d’origine degli esuli istriani, giuliani e dalmati. Quindi con il Comune di Rijeka-Fiume e con il Governo croato. Importante per lo sviluppo del  dialogo è stato nel corso degli anni l’appoggio dato dall’ Università Popolare di Trieste e dall’ Unione Italiana.

“Un risultato importante è stato rappresentato dalla pubblicazione, già nel 2002, di un volume, edito dal Ministero per i Beni e le Attività culturali, sulle vittime italiane della repressione comunista a Fiume, frutto di una ricerca congiunta, condotta da noi e dall’Istituto croato di studi di Zagabria. Abbiamo, poi, rapporti stretti con l’Associazione Fiumani italiani nel mondo (già Libero Comune di Fiume in esilio), di cui attualmente è presidente Franco Papetti, mentre il vicepresidente è Andor Brakus. Voglio ricordare, infine, che proprio grazie alla Società di Studi fiumani è stato possibile individuare nel 2018, a Castua/Kastav, i resti di Riccardo Gigante (1891-1945), politico, imprenditore, storico e giornalista nel solco dell’irredentismo novecentesco, sindaco di Fiume durante l’impresa dannunziana, poi podestà cittadino e, in ultimo, governatore della Provincia durante la Rsi, fucilato dai titini nel maggio del 1945. Resti poi tumulati solennemente, grazie a un accordo italo-croato, nel febbraio del 2020 al Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera, esattamente al Mausoleo monumentale nei giardini della villa. È stato, con forte partecipazione popolare, un sincero omaggio non al nazionalismo, ma all’amor patrio e al senso dell’identità italiana”.

nella foto: Caro Amedeo Giovanardi, Marino Micich, Min. Adolfo Urso

Dopo Micich ha preso la parola Federico Eichberg, capo di Gabinetto del Ministero; mentre la sottosegretaria Fausta Bergamotto, ricordando che il Dicastero ha anche la delega per la filatelia, ha ringraziato Carlo Giovanardi, membro della Consulta filatelica, l’organismo che ha proposto l’emissione del francobollo celebrativo dei primi 100 anni della Società di Studi fiumani, Roberta Catania, sua stretta collaboratrice, e Giovanni Machetti, responsabile della Direzione Filatelia di Poste italiane. Giovanardi ha ricordato Guido Brazzoduro, scomparso nell’agosto scorso, predecessore di Franco Papetti alla presidenza dell’Associazione Fiumani italiani nel mondo, e Lucio Toth (1934-2017), senatore, dal 1992 al 2013 presidente dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia.

Dopo aver citato la recente mostra itinerante sulla storia postale di Fiume come esempio della capacità di Poste Italiane di documentare puntualmente, attraverso i francobolli, anche i periodi assai lunghi della storia nazionale, ha precisato che a Fiume (dove adesso ci sono tra i 5 e i 6mila italiani), c’è stato, negli ultimi anni, un ritorno della toponomastica pure nella nostra lingua. Roberto Menia, vicepresidente della terza Commissione permanente (Affari esteri e Difesa) del Senato, già primo firmatario, nel 2004, della legge 92 sulla Giornata del Ricordo – per far capire quanto i tempi, pur lentamente, stiano cambiando, rispetto al passato anche recente – ha ricordato che ad esempio, nella toponomastica di Budapest, oggi figura singolarmente una Piazza Fiume.

Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, ha precisato che questo nuovo francobollo, con speciale annullo postale del primo giorno, è strettamente inserito nel Piano nazionale per la filatelia: ricorderà storia, memoria e peculiarità del nostro Paese, con riferimento anche alla cultura e alle attività produttive. Il ministro Urso  ha poi donato all’Archivio Museo di Fiume della Società di Studi Fiumani il tabellone con il primo annullo postale sottolineando l’alto valore culturale espresso dal sodalizio per la verità storica sull’esodo.

Erano presenti Paolo Palminteri e Renato Cianfarani, funzionari del Ministero degli Esteri che hanno ricoperto l’incarico di consoli generali proprio a Fiume e infine  per l’ANVGD di Roma la presidente Donatella Schurzel, per la Società Dalmata di Storia Patria la presidente Rita Tolomeo e il consigliere Carlo Cetteo Cipriani, per Ass.ne Nazionale Dalmata Maria Ballarin.

Leave a comment