da “La Voce del Popolo” di Fiume
di Oretta Bressan, foto di Željko Jerneić
L’importante anniversario è stato celebrato a Villa Antonio con il concerto di Rigutto, Squarcia e Valenčić
La Comunità degli Italiani di Abbazia ha festeggiato questa sera i 75 anni dalla fondazione, una ricorrenza che avrebbe dovuta essere celebrata l’anno scorso, ma a causa della pandemia è dovuta essere rimandata. Protagonisti della serata, simbolicamente intitolata “Omaggio musicale ad Abbazia, Perla del Quarnero” sono stati il violista Francesco Squarcia e la cantante Nevia Rigutto, con l’accompagnamento al pianoforte di Aleksandar Valenčić, che con la musica e il canto hanno espresso l’amore e il senso di appartenenza alla cultura italiana che da ormai tre quarti di secolo sono alla base delle attività organizzate e promosse dal sodalizio.
I traguardi raggiunti dal sodalizio
In apertura della serata – condotta dalla scrittrice e poetessa Laura Marchig –, la presidente della CI di Abbazia, Sonja Kalafatović, si è soffermata sui più grandi traguardi raggiunti dal sodalizio nel corso degli anni, ricordando in particolare l’impegno dei fondatori dell’allora Circolo italiano di cultura di Abbazia (che nel primo anno dalla fondazione contava ben 1.800 iscritti), il cui primo presidente fu Alfredo Visintin. Anche dopo più di 75 anni di attività ininterrotta, la CI della Perla del Quarnero continua a promuovere i medesimi principi di base, ovvero la “collaborazione culturale, la tolleranza e la convivenza con gli altri popoli, il mantenimento e l’affermazione dei valori della cultura italiana e la diffusione della lingua italiana sul territorio della città di Abbazia”, come sottolineato dalla presidente del sodalizio.
A dare i saluti iniziali sono stati anche i rappresentanti delle istituzioni chiave della Comunità Nazionale Italiana. Ricollegandosi al discorso di Kalafatović, il presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, ha ricordato la responsabilità delle attuali generazioni di proseguire la strada tracciata dai nostri predecessori, fatta di “dialogo, convivenza creativa, dialogo interculturale, reciproca fertilizzazione e prezioso mutuo arricchimento”. Il Console generale d’Italia, Davide Bradanini, ha sottolineato l’importanza del sostegno alla CI di Abbazia da parte del Governo italiano, che continuerà anche in futuro. A porgere i saluti è stata anche Neva Slani, presidente del Consiglio cittadino della Città di Abbazia, la quale ha lodato, in particolare, la collaborazione tra il sodalizio e la scuola materna della città.
L’eredità storica della CI abbaziana
Infine, la rappresentante dell’Università Popolare di Trieste, Susanna Isernia, porgendo i saluti a nome del presidente Emilio Fatovic, ha messo in risalto l’eredità storica di cui è portatrice la CI di Abbazia, ovvero quella della “volontà decisa a non disperdere un’identità forte. Il tempo vi ha dato ragione – ha proseguito – e ora, grazie alla vostra attività e ai vostri ideali mantenuti nel tempo, potete raccogliere i frutti di un impegno che è servito anche da esempio agli altri”.
Al termine dei discorsi di circostanza, la presidente della CI di Fiume, Melita Sciucca, ha omaggiato il sodalizio abbaziano con una ceramica realizzata dalla Sezione ceramisti di Palazzo Modello.
La serata ha riunito un folto pubblico di connazionali di tutte le generazioni. Tra i presenti anche Irene Mestrovich, presidente del Consiglio della minoranza nazionale italiana della Città di Fiume; Melita Sciucca, presidente della CI di Fiume; Errol Superina, direttore dell’Edit; Igor Prodan, presidente della CI di Laurana; Ileana Jančić del Consolato generale d’Italia a Fiume; Pietro Varljen, storico presidente del sodalizio di Abbazia e Ufficiale dell’Ordine della Stella d’Italia; Norma Tuliak Srbulj, presidente del Comitato esecutivo della CI di Abbazia e Giulio Bonačić, vicepresidente del sodalizio.