da RADIO CAPODISTRIA
di Davide Fifaco
Alla firma della Convenzione tra il Ministero degli Esteri italiano e l’Università Popolare di Trieste erano presenti, fra gli altri, l’Ambasciatore Vincenzo Celeste, il Presidente dell’Università Popolare di Trieste Emilio Fatovic ed il Presidente dell’Unione Italiana Maurizio Tremul. In seguito, ha avuto luogo un colloquio riservato tra il Ministro Luigi Di Maio ed il Presidente Fatovic che ha ribadito l’applicazione delle linee guida per le attività in favore della minoranza italiana in Slovenia, Croazia e Montenegro.
Una firma importante, come ha sottolineato il Presidente dell’Upt, Emilio Fatovic: “È fondamentale perché tutta la progettazione in atto, con la firma e poi con la registrazione alla Corte dei Conti può andare avanti. Tra le altre cose, tra le schede c’è anche una che riguarda il tema di Tele Capodistria e dell’attenzione per i vostri servizi. Tra l’altro le posso dire che, sempre parlando del vostro ente, in sede di firma di convenzione il Presidente Tremul ha chiesto, rispetto alla scheda su quali sono i temi, anche precisazioni in rapporto alle nuove leggi che ci saranno e l’Ambasciatore Celeste ha garantito la massima attenzione, anzi ha detto che nel prossimo Consiglio dei Ministri europei ci sarà proprio questa attenzione alla salvaguardia e quindi al potenziamento e sostegno, così come già in atto. Quindi questo è importante per la progettualità, anche se siamo già in ritardo; però questo è un passo fondamentale per poter poi permettere alle comunità di ricevere i soldi e quindi di potere partire con i progetti. C’è massima attenzione insomma. Posso aggiungere che quella attenzione del Governo italiano mi era stata già confermata alla firma di quel passaggio col satellite dal Sottosegretario Scalfarotto, quando in un incontro a Roma mi disse <guardi che c’è la massima attenzione del Governo italiano su questa salvaguardia del sistema di comunicazione di Tv e Radio Capodistria e delle stesse minoranze>”.
Presidente Fatovic, qual è il ruolo attuale dell’Upt e quale sarà il suo ruolo futuro?
“Avrà sempre il “suo” ruolo; forse la gente ha dimenticato che nel 1995 quando fu costituito il sistema del comitato di coordinamento l’unica possibilità giuridica, affinché le risorse potessero andare alle comunità di un altro paese, come Slovenia, Croazia e Montenegro, era la presenza (lo ricordo ancora una volta, siamo nel 95) dell’Università Popolare, che attraverso un combinato disposto ha il ruolo di mandatario, di accompagnare e per certi versi anche di coordinare e realizzare progetti, nel rispetto delle prerogative di ciascuno. Oggi ci si è dimenticato (o si è voluto dimenticare) che l’Università Popolare di Trieste è lo strumento tecnico-giuridico-culturale per collaborare insieme e per dare massima efficienza ed efficacia. Ma perché? Perché non si possono dare direttamente le risorse, se non attraverso questo strumento giuridico, sia chiaro, nel rispetto delle proprie prerogative ed in termini inclusivi in rapporto all’Unione Italiana. Proprio la dimostrazione di questa volontà di collaborazione è il fatto che il Ministero degli Esteri per la prima volta nella storia abbia indicato un’appartenente alla società civile come presidente, con il fine di dimostrare questa sinergia, nel rispetto delle regole europee e dei modelli nuovi che piano piano stanno nascendo“.